Antibiotici: i rischi se li prendi senza prescrizione

Fino al 30% della popolazione ha preso o prende antibiotici senza consultare prima il medico. Ogni anno il 44% della popolazione italiana ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico. Usarli senza controllo fa male e, inoltre, ne fa perdere l’efficacia.

Come rende noto l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), la massima autorità nazionale, nel nostro Paese si registra una crescita del 13% negli ultimi dieci anni del consumo territoriale di antibiotici. Rispetto agli altri paesi europei, l’Italia risulta il paese con più alto consumo di antibiotici, dopo Francia e Cipro e con un consumo doppio rispetto a Germania e Regno Unito. Quest’abuso indiscriminato ci mette tutti in pericolo: gli antibiotici smettono di funzionare e possono dare effetti secondari negativi. Per questo la comunità medica organizza importanti campagne di sensibilizzazione sui rischi degli antibiotici. 

Quando sono necessari e quando no

Le reazioni possono essere importanti

Quando si prendono antibiotici senza che ve ne sia la necessità, l’organismo reagisce in diversi modi e a volte viene danneggiato. Ci sono studi che dimostrano che prenderli spesso aumenta la possibilità di avere un distacco della retina, oltre al fatto che alcune componenti potrebbero essere all’origine di alcuni problemi renali. 

  • Se usati male, non hanno effetto. Assumere antibiotici per qualsiasi tipo di infezione – quelle da virus o funghi, dal momento che questi farmaci sono attivi solo contro i batteri – da un lato fa sì che questi non abbiano effetto, dall’altro che i microrganismi patogeni diventano più resistenti e sopportino i futuri attacchi farmacologici senza che accada loro nulla. 
  • Distruggono i batteri cattivi e quelli buoni. Oltre ad attaccare i batteri responsabili delle infezioni, gli antibiotici hanno effetti sui batteri “buoni” che si trovano nel nostro organismo e in particolare nell’intestino. Uno studio suggerisce che la flora batterica intestinale dei soggetti in terapia antibiotica abbia una minor capacità di assimilare il ferro e di far assorbire alcuni alimenti. E questi effetti, a volte, non sono reversibili. 
  • I disturbi che possono causare. I possibili disturbi dovuti alla riduzione della flora batterica vanno da quelli della digestione a problemi della pelle (prurito, irritazioni), infezioni micotiche. Distruggendo i batteri buoni dello stomaco si hanno reazioni a catena come gonfiore, mal di stomaco, intolleranze. Nelle donne lo stesso processo provoca la proliferazione di microrganismi a livello vaginale. 
  • Se prendi altri farmaci. Quando il medico ti prescrive degli antibiotici devi dirgli se prendi altri farmaci, integratori o rimedi naturali. Alcune sostanze, infatti, interagiscono con gli antibiotici che possono far perdere ad altri farmaci il loro effetto o potenziarlo in maniera pericolosa. 
  • Potresti favorire l’obesità infantile. Uno studio dell’Università di Helsinki ha dimostrato che i bambini che prendono antibiotici prima dei 2 anni sono più a rischio di sviluppare asma e obesità. La causa risiederebbe dell’alterazione della flora batterica intestinale.

Come avviene la resistenza agli antibiotici

Questi farmaci agiscono solamente contro i batteri che, all’inizio, non li combattono e muoiono al contatto con essi. Con l’abuso, i batteri sviluppano resistenza con una mutazione del DNA e non vengono più distrutti. Quando si riproducono, questi batteri diffondono la resistenza. Si sviluppano batteri nuovi, i cosidetti superbatteri, che riescono a vincere i farmaci e si diffondono anche nell’ambiente.

Le relazioni con alcuni alimenti comuni

  • Mai col latte. Gli antibiotici non vanno pressi col latte, poiché questo ne diminuisce l’efficacia. Sembra che il calcio contenuto nel latte possa interferire con qualcuna delle componenti dell’antibiotico. Lascia passare 2 ore prima di assumere i latticini. 
  • L’alcol va eliminato del tutto dall’alimentazione quando si segue un qualsiasi trattamento farmacologico. Con gli antibiotici, oltre a diminuirne l’effetto, si possono avere sudorazione, vomito e difficoltà respiratoria. 
  • Calcio e ferro sono altri due nutrienti che riducono l’assorbimento di questi farmaci. Devi informare il tuo medico se prendi integratori di questi minerali. 
  • La vitamina K può essere carente nel tuo organismo se segui un trattamento prolungato con questi farmaci oppure se li prendi spesso come automedicazione e senza controllo medico.

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