Appendicite: cause, sintomi e prevenzione

Sono sempre di più gli adulti che ne soffrono e, tra questi, il rischio di complicazioni è più alto. La frequenza dell’appendicite nell’adulto è circa cinque volte minore rispetto ai giovani e può essere legata a fattori predisponenti che riducono le difese immunitarie, come nell’anziano, nel paziente trapiantato, con malattie o terapie immunodepressive.

Che cos’è l’appendice

L’appendice è una piccola porzione di intestino a forma di tubo sottile e allungato. Si trova nella parte inferiore destra dell’addome (la fossa iliaca destra). 

Questa regione si trova molto vicino al punto in cui si uniscono l’intestino tenue e il crasso. La mucosa (che si trova sulla faccia interna dell’appendice) è rivestita da tessuto linfoide, che ha una funzione difensiva, ma appena percettibile all’interno del complesso del sistema immunitario. Per questo motivo, se viene asportata a causa di un’appendicite, il suo compito all’interno del sistema di difesa è integrato da parte di altri elementi con tale funzione (gangli linfatici, cellule del sangue). 

Perché si infiamma

La causa più frequente di appendicite, che riguarda circa il 60% dei casi, è riconducibile all’ingrossamento dei follicoli linfoidi che tappezzano la parete della mucosa dell’appendice. In secondo luogo, l’accumulo di contenuto fecale rende ragione di un altro 30% dei casi di appendicite acuta. I tumori costituiscono la terza causa, in ordine di frequenza, ma rappresentano solo uno 0,5-1% dei casi. L’ostruzione dell’appendice facilita le infezioni al suo interno. Se non si risolvono spontaneamente il sangue non arriva, provocando la morte cellulare del tessuto. È quel che si conosce come appendicite acuta. 

I progressi in chirurgia

Se non si asporta chirurgicamente, l’appendice infiammata si può perforare, con il rischio di estendere l’infezione a livello addominale, provocando una peritonite (un’emergenza vitale). Nella maggior parte dei casi si interviene in laparoscopia. Grazie a questa tecnica le incisioni sono davvero piccole e il risultato estetico è molto più accettabile. Inoltre si riduce ulteriormente il rischio di infezione. 

I fattori che possono favorire un’appendicite 

Gli specialisti hanno calcolato che il rischio di incorrere in una infiammazione dell’appendice sia legato a diversi fattori di rischio (alcuni dei quali possono essere modificabili), che possono favorire la sua insorgenza. 

  • Dopo aver avuto un’infezione addominale di origine virale. Lo dice uno studio dell’Università del Texas (USA). 
  • Chi mangia molto e spesso molta carne. Un’alimentazione sbagliata, sia in eccesso sia legata a determinati alimenti la può favorire. 
  • Quando si ha una parassitosi. A volte i parassiti ostruiscono la zona intestinale, aumentando il rischio di infiammazione dell’appendice. 
  • Se si mangiano molti semi o noccioli di frutti. Si deve fare attenzione con i semi di girasole e i semi dell’uva o degli agrumi come le arance. 
  • Nei soggetti suscettibili ai calcoli biliari. I calcoli, seppure raramente, possono ostruire l’appendice e provocarne l’infezione. 

Quando andare dal medico

Se credi di avere un attacco di appendicite e ti fa male compiere questi movimenti, vai dal medico al più presto.

  • 1. Comprimi la zona dolorante. Devi compiere questa manovra con molta dolcezza, usando il dito medio e l’indice, per circa due minuti e poi rilascia. Se levando la mano e togliendo la pressione il dolore si intensifica è possibile che si tratti di un’appendicite acuta. 
  • 2. Cerca di tossire più volte. Se l’appendice è davvero infiammata la tosse acuisce il dolore perché, quando noi tossiamo, aumenta la pressione addominale. I medici conoscono questa risposta dell’organismo all’appendicite come Segno di Dunphy. 

I 4 sintomi che si devono conoscere

  1. Nelle prime ore il fastidio non è ben localizzato: il paziente avverte soltanto del dolore generalizzato, più o meno tollerabile, al centro dell’addome e non soltanto nella zona appendicolare. 
  2. Con il passare del tempo compaiono però altri sintomi, come per esempio nausea, vomito e perdita di appetito. Successivamente il dolore diventa più intenso. 
  3. Il dolore si va a collocare, progressivamente, nella zona propria dell’appendice (la fossa iliaca destra). Può inoltre comparire qualche linea di febbre. 
  4. All’inizio si tratta di un dolore colico (cioè è un dolore del tipo che viene e che va). In seguito, però, il dolore diventa continuo e inoltre aumenta con il movimento e facendo colpi di tosse. 

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