Artrosi: prevenzione, diagnosi e cura

Dita della mano che fanno male, ginocchia che si irrigidiscono camminando: le articolazioni logorate condizionano la qualità della vita, ma prendendotene cura le manterrai in forma per molto tempo.

Articolazioni sane permettono perfetti movimenti del corpo. Questo sistema smette però di essere armonioso non appena l’articolazione comincia a soffrire di qualche alterazione, come in caso di malattie quali l’artrite (infiammazione delle articolazioni). Il quadro più comune, tuttavia, è quello che si verifica in seguito a logoramento, ovvero l’artrosi.

NONOSTANTE L’ETÀ SI PUÒ EVITARE

Questo logoramento è indubbiamente connesso al passare degli anni, all’invecchiamento. Per questo molte persone considerano quello che è comunemente chiamato “reumatismo” come un fastidio di cui presto o tardi soffriranno. Non è così: se è vero che abitudini di vita sane sono un presupposto fondamentale per la prevenzione di qualsiasi malattia, nel caso dell’artrosi è ancora più importante. Infatti fattori di rischio come il sovrappeso, la sedentarietà o i lavori molto ripetitivi colpiscono direttamente le articolazioni e ne provocano il logoramento.

Per sapere come contrastare questa degenerazione, abbiamo preparato un dossier che ti spiega come prenderti cura di quelle articolazioni che più facilmente si deteriorano, affinché non perdano la loro elasticità.

Perché si usurano? Ecco che cosa succede

L’artrosi non è solo la più comune malattia articolare, ma è anche una delle affezioni più diffuse, più dell’ipertensione, del diabete o delle patologie cardiovascolari. Secondo uno studio del nostro Consiglio nazionale delle Ricerche, ne soffre un italiano su quattro del totale dei pazienti che si recano negli ambulatori di reumatologia.

Di certo l’artrosi non mette a repentaglio la vita come le malattie cardiovascolari, ma è molto dolorosa: infatti è la principale causa di disabilità negli adulti. Essa si manifesta a partire dai 50 anni. Così come il cristallino dell’occhio invecchia e provoca la presbiopia a partire dai 50 anni, le articolazioni si consumano perché la cartilagine articolare delle ossa (il tessuto fibroso-elastico che ne ricopre le estremità) si deteriora, causando un maggiore sfregamento tra i capi articolari quando questi si muovono.

Tuttavia, non bisogna aspettare i 50 anni per combattere l’artrosi. Già dai 25 anni si possono verificare modifiche articolari che possono evolvere se non si effettua una buona prevenzione.

La cartilagine si usura a poco a poco

Quando l’articolazione è sana, la cartilagine, assieme al liquido sinoviale, possiede le caratteristiche necessarie per far aderire e permettere il contatto e lo scorrimento tra due capi articolari. Ma quando si logora, l’articolazione soffre e si instaura l’artrosi.

  1. Prima si indebolisce. In un primo momento la cartilagine diventa fragile e vulnerabile, perde la sua caratteristica elasticità e la capacità di ammortizzare.
  2. Poi si assottiglia. L’usura avanza e la cartilagine si riduce in spessore. In alcuni punti è tanto sottile che a malapena ricopre l’osso.
  3. Infine l’osso si deforma. La cartilagine scompare in alcuni punti: le ossa allora sfregano tra di loro in parte o su tutta la superficie durante movimenti che si ripetono molte volte al giorno. La conseguenza è la sofferenza dell’osso, che diventa più compatto e si deforma, formando protuberanze.

Identifica il dolore al primo segnale e bloccalo

Ginocchia, mani, bacino, vertebre cervicali e lombari sono le zone nelle quali si trovano le articolazioni più comunemente colpite dal logoramento. In ogni caso, i fastidi sono diversi e le buone pratiche per alleviarli sono ben note. Non aspettare che il dolore si acuisca, ma contrastalo tempestivamente, anche se è lieve. Abitudini salutari sono essenziali non solo per alleviare i sintomi e combattere l’avanzare della malattia, ma anche per prevenire l’insorgere dell’artrosi in determinate zone.

Quanto influisce il clima?

Come affermano gli specialisti dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici, “l’argomento è controverso. Una vera e propria influenza del clima sulle malattie reumatiche non è a tutt’oggi definita. È vero, comunque, che molti malati accusano un peggioramento dei sintomi durante una variazione climatica, in particolare quando da un clima secco si passa ad un clima umido, il che comporta una variazione di pressione atmosferica che potrebbe influenzare la condizione articolare”.

È fondamentale che il paziente collabori

Quali sono le terapie possibili quando l’artrosi è ancora in fase iniziale?

La patologia artrosica sembra originare da alterazioni del rivestimento cartilagineo delle articolazioni, pertanto per prevenire e curare l’artrosi occorre conoscere bene sia il metabolismo che la struttura della cartilagine stessa, in modo da poter eseguire gli opportuni trattamenti. Infatti quando il danno non è grave sono utili consigli di fisioterapia e di esercizi muscolari utili a mantenere in buone condizioni l’articolazione.

E per quanto riguarda terapie farmacologiche e dietetiche?

Si possono utilizzare antinfiammatori ma soprattutto i più svariati integratori oggi in commercio, per Il metabolismo della cartilagine. Inoltre si è pervenuti alla composizione di una dieta che apporta gli elementi che sono carenti nell’artrosi. Ma, come in ogni malattia, la collaborazione del paziente è fondamentale. Nell’artrosi è ancora più importante tenere sotto controllo il peso e fare esercizio. E in menopausa è fondamentale.

E se fosse artrite reumatoide?

Si può confondere l’artrosi con l’artrite reumatoide, ma esistono differenze:

L’origine. L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune:si origina perché le difese dell’organismo aggrediscono l’articolazione.

La causa. Nell’artrite reumatoide l’infiammazione della membrana sinoviale causa una sovrapproduzione di liquido che dà dolore e rigidità.

Chi colpisce. L’artrite reumatoide è meno frequente dell’artrosi. Colpisce soprattutto le donne e solitamente compare in giovane età.

I sintomi. Nell’artrite reumatoide l’articolazione è tumefatta e calda.


Le ginocchia ti fanno male?

L’artrosi del ginocchio è molto frequente nelle donne sovrappeso. Infatti il 50% dei pazienti che ne soffre è obeso: gran parte del peso corporeo ricade su tale articolazione.

COME SI MANIFESTA L’ARTROSI

All’inizio. Le ginocchia si irrigidiscono dopo che si è rimasti molto tempo in piedi o si è camminato a lungo. Fanno male soprattutto se si compiono alcuni movimenti come salire e scendere le scale o camminare su terreni irregolari.

Nell’evoluzione della malattia, fanno sempre male quando si inizia a camminare o se si sta in piedi. Dopo un po’ di tempo che è seduto, il paziente nota rigidità e dolore al momento di alzarsi. È come se le ginocchia fossero bloccate e dovessero scaldarsi per potersi muovere di nuovo. Questa tensione iniziale scompare in breve tempo, ma dopo aver ripreso a camminare i disturbi si manifestano nuovamente.

Come alleviare il dolore ed evitare l’usura

Non passare troppo tempo in piedi nella stessa posizione, per non sovraccaricare le ginocchia.

Meglio fare brevi tratti invece di lunghe camminate se ti è già stata diagnosticata la malattia. Quando senti dolore, riposa finché i disturbi non si attenuano.

Perdi peso. L’obesità non solo può provocare artrosi alle ginocchia, ma può anche peggiorarla rapidamente e renderla più dolorosa.

Evita di salire e scendere le scale e usa l’ascensore e le scale mobili se ti è stata diagnosticata la malattia. Ricorda
che salire e scendere le scale è un modo di fare esercizio, ma non se ne deve abusare perché ha un forte impatto sulle ginocchia.

Non correre. Così come saltare, non fa bene alle ginocchia perché accelera l’usura dell’articolazione.

Esercizi per ginocchia più forti


In posizione prona, piega le ginocchia cercando di toccare i glutei coi talloni. Ripeti 10 volte.

In posizione supina, piega un ginocchio sul petto e tendi l’altra gamba. Cambia e ripeti 10 volte.

Prova con la cyclette
Questo esercizio rinforza la muscolatura della zona senza sovraccaricare l’articolazione. Il nuoto è un’altra attività fisica particolarmente raccomandata in casi del genere


Noti rigidità nelle dita della mano?

Il tipo di artrosi più comune ed è comprensibile, perché con le mani facciamo un’infinità di movimenti ripetitivi che sovraccaricano le dita. Colpisce 4 volte di più le donne è può insorgere anche prima dei 40 anni.

COME SI MANIFESTA IL DOLORE

All’inizio puoi notare rigidità delle dita dopo aver tenuto le mani ferme per un certo lasso di tempo (per
esempio quando ti alzi la mattina), ma questa sensazione non dura più di 15-30 minuti. I fastidi si alleviano col movimento, ma dopo un certo tempo tornerai ad avere dolore e dovrai fermarti.

Se la malattia è avanzata, a causa del logoramento dell’osso, dei legamenti, dei tendini e della capsula articolare, diventa impossibile fare con le dita movimenti comuni.

Come prevenire il logoramento e attenuare i dolori

In cucina usa coltelli leggeri dal manico ampio ed elettrodomestici per spremere, tritare, pelare.

Evita le rotazioni. Tutto ciò che implica afferrare qualcosa con le dita e girare (svitare
il tappo di un barattolo, aprire una porta col pomello) affatica la zona. Se noti fastidi a livello di queste articolazioni utilizza l’apriscatole.

Occhio ai pesi. Usa un carrello, e se devi portare buste pesanti, non tenerle con le mani, ma appoggiale sull’avambraccio.

Quando afferri qualcosa. Non devi utilizzare solo pollice e indice: se prendi un piatto, fallo da sotto con tutto il palmo della mano. Quando leggi, appoggia il libro su un cuscino o un leggio. Usa penne grandi per non dover fare fatica a impugnarle

Esercizio per dita più agili

Apri e chiudi la mano venti volte stirando bene le dita. Dopodiché tocca con ogni dito il pollice e ripeti dieci volte per ogni mano.


Hai tensione alle cervicali?

Sapevi che a 25 anni una persona ogni 5 soffre di disturbi al tratto cervicale della colonna? Sembra allarmante, ma è anche noto che questi problemi evolvono molto lentamente, ma vanno affrontati per tempo.

COME SI MANIFESTA

Il dolore al collo quando lo si muove e la rigidità sono i segni più comuni. I dolori possono essere di forma acuta e durare alcuni giorni, o di forma cronica e perdurare per settimane o anche per mesi.

A volte questa condizione può causare formicolio o perdita di forza della mano per compressione del nervo da parte della vertebra colpita da artrosi. A ogni modo, non ti allarmare se soffri di dolori al collo, perché ciò potrebbe essere semplicemente dovuto a cattiva postura. Ricorda che nausee e vertigini non sono riferibili all’artrosi cervicale.

Prenditi cura del tuo collo

Mantieni una corretta postura quando cammini. Con l’addome contratto e le spalle all’indietro.

Quando ti siedi. Mantieni la schiena dritta e non piegare il collo.

Se porti pesi, usa un carrello e spingilo, non trascinarlo.

Non forzarlo. Evita di addormentarti sul divano con il collo piegato.

Riduci i tacchi.Possono creare contratture della muscolatura della colonna.

Dormi con un cuscino basso, e metti un cuscino tra le gambe.

La cervicale in forma

Con il collo dritto e guardando davanti a te, ruotalo dolcemente a sinistra e a destra, poi muovilo in su e in giù. Esegui per 3 minuti.

Partendo dalla posizione di prima, solleva le spalle senza muovere la testa. Mantieni la posizione per 5 secondi e poi rilascia. Esegui per 3 minuti.


Avverti dolori a livello del bacino?

In questo caso il dolore non compare a livello del bacino (che corrisponde alla zona della pelvi), ma dell’area inguinale (proprio dove si trova l’articolazione) o dei glutei, si può irradiare fino alla coscia e raggiungere il ginocchio; inoltre, si può confondere con una lombalgia.

COME SI MANIFESTANO I DOLORI

All’inizio compaiono solo camminando, salendo e scendendo le scale o dopo un periodo a riposo.

All’evolversi della malattia, movimenti come incrociare le gambe da seduti o mettersi le scarpe o le calze possono diventare un problema.

COME AVERE SOLLIEVO

Non smettere di muoverti. Fare esercizi in piscina è un buon modo per mantenere in forma il bacino, rinforzando tutta la muscolatura che circonda le articolazioni e quindi aiutando a prevenire la malattia o a contrastarne la progressione (tale tipo di artrosi può dare zoppia).

Cammina correttamente. Stai dritta il più possibile, stendendo bene indietro la coscia senza strisciare i piedi. In questo modo combatterai i fastidi che l’artrosi a questo livello comporta quando si cammina.

Le torsioni

Sdraiati, fletti le gambe e spostale a sinistra e a destra come mostra l’immagine. Tieni le braccia aperte per mantenere l’equilibrio. Ripeti l’esercizio per 10 volte


Hai dolori a livello lombare?

Se la degenerazione articolare peggiora e non riesci a controllarla, le deformazioni tipiche dell’artrosi possono comprimere i nervi e dare origine a forti dolori.

COME SI AVVERTONO

Questo tipo di dolore è solito comparire a livello lombare, soprattutto quando sovraccarichi la zona, e migliora con il riposo. A volte si localizza proprio a livello lombare, altre volte invece compare in corrispondenza di glutei e cosce.

Il dolore si acuisce, in alcune persone sensibili, quando si avvicinano i cambiamenti atmosferici. Quando l’artrosi è in stadio avanzato può dar luogo a una lombosciatalgia o a dolori cervicali.

Un segno tipico di questo disturbo (e una prova di routine che fa il medico) è la difficoltà a toccare la punta dei piedi con le dita della mano.

Più flessibile con l’esercizio del gatto

Mettiti a quattro zampe e, mentre inspiri, inarca la schiena. Dopodiché espira mentre estendi la schiena (come se volessi formare una U) e solleva i glutei. Ricorda di non piegare le braccia.

Proteggi al meglio la zona lombare

Appoggia la schiena allo schienale se ti siedi
Sederti sul bordo della sedia carica molto la zona lombare. Procurati sedute con curve a livello lombare o metti un cuscino tra le reni e lo schienale.

Dormi in un letto rigido
Usa un materasso duro e mettilo su un supporto a doghe rigide o una tavola perché la schiena non si incurvi durante il sonno.

Non portare pesi
Se devi farlo, piegati correttamente (sulle ginocchia) e trasporta i pesi il più possibile vicino al corpo.

Fai esercizio fisico a sufficienza
È importante soprattutto se il lavoro ti costringe a passare molte ore seduta, dato che tale postura alla lunga nuoce alle vertebre lombari.

Non addormentarti sul divano
La schiena assume una postura inarcata che favorisce l’artrosi a livello lombare. Se devi riposare, fallo in un letto.


Quando l’intervento medico è necessario

I medici non si stancano di ripetere che il primo trattamento da considerare è il controllo del peso associato all’attività fisica (nuoto, camminare in piano) che favorisca il potenziamento della muscolatura senza sovraccaricare l’articolazione. In presenza di artrosi, però, questo non basta e sono necessari altri tipi di intervento. Fortunatamente la chirurgia è sempre meno invasiva e dà risultati migliori.

1. Le infiltrazioni nell’articolazione

Le cure che si possono introdurre nell’articolazione, le cosiddette infiltrazioni, da tempo aiutano a migliorare lo stato clinico dell’artrosi. Da molti anni si utilizza acido ialuronico che è un prodotto naturale che si inietta nel ginocchio e nelle altre articolazioni, che permette di lubrificare e stimolare il tessuto articolare. Oggi ci sono numerose aziende che producono lo ialuronato, sia a bassa densità con potere antinfiammatorio, sia ad alta densità con caratteristiche reologiche, cioè che rimangono in articolazione per maggior tempo”.

2. I fattori di crescita piastrinici

Oltre questi prodotti, da qualche anno si utilizzano i fattori di crescita piastrinici, che si ricavano dal sangue del paziente, e successivamente dopo centrifugazione, vengono contestualmente introdotti nell’articolazione. Non esistono controindicazioni a tali trattamenti perché si tratta nel caso di ialuronato di prodotti naturali e con i fattori di crescita abbiamo detto che si recuperano dal sangue stesso del paziente quindi prodotti ‘propri’.

3. Le soluzioni offerte dalla chirurgia

Quando il danno procede, occorre pensare a soluzioni chirurgiche di vario tipo fino ad arrivare alla protesi, che oggi è molto sicura e costruita con materiali estremamente affidabili. Quando il danno cartilagineo è tale da aver compromesso anche l’osso sottostante, che si chiama osso subcondrale, si devono eseguire interventi di sostituzione del tessuto danneggiato, con protesi sia piccole sia monocompartimentali, cioè specifiche di un comparto del ginocchio, oppure protesi totali, che sostituiscono sia il danno sul femore sia sulla tibia e rotula eventuale. La chirurgia è sempre meno invasiva e, nel caso dell’artrosi al ginocchio permette al paziente di camminare già il giorno seguente all’intervento. In ogni caso la chirurgia va considerata quando i sintomi non siano più controllabili con il trattamento e se l’articolazione è in stato avanzato di deterioramento.

Le cellule staminali potranno curare l’artrosi?

Oltre ai fattori che stimolano la reazione della cartilagine, la ricerca scientifica punta sulle cellule staminali per ottenere cartilagini più resistenti che permettano all’articolazione di sopportare bene i carichi. Sono state trovate cellule staminali che possono aiutare il metabolismo dell’articolazione. Tuttavia, poiché la cartilagine
non ha capacità riparative, è impensabile che si possa far “ricrescere del tessuto”. Gli studi sono ancora in svolgimento, ma l’efficacia e i buoni risultati, in alcuni casi di preartrosi, risultano confortanti.

Il calore contro il dolore

In caso di dolore, esiste la possibilità di applicare calore per alleviarlo temporaneamente. Ma non si tratta di una cura, solamente di un sollievo temporaneo in attesa del medico.

Al mattino. Se noti rigidità, inizia la giornata con una doccia d’acqua calda con getto molto forte per trasmettere calore alle articolazioni.

Nei casi critici. Se noti dolore per esempio ai lombi o a livello del bacino, applica sulla zona una borsa dell’acqua calda o usa una coperta elettrica per alleviare i fastidi.

Se ti fanno male le dita. Mantieni le mani immerse in una bacinella d’acqua calda per circa cinque minuti.

Calcola il tuo rischio di artrosi

Sei sovrappeso?

Il 20% delle persone sovrappeso ha un rischio 10 volte maggiore di artrosi del ginocchio. L’obesità, inoltre, altera i livelli ormonali, che accelerano il logoramento delle cartilagini.

Perdendo peso si riduce il carico che devono sopportare le articolazioni, prevenendo il logorio e alleviando i sintomi in caso di artrosi conclamata.

Ci sono precedenti nella tua famiglia?

In alcune famiglie l’artrosi è più frequente perché si trasmettono geneticamente alterazioni nel collagene, la sostanza fondamentale della cartilagine.

Se tua madre, per esempio, soffre di artrosi, non significa che ne soffrirai anche tu, ma se ne sei predisposta è bene fare attenzione e attuare una prevenzione.

Il tuo lavoro comporta movimenti ripetitivi?

Utilizzare a lungo il mouse o alcuni utensili: le azioni che comportano la ripetizione degli stessi movimenti danneggiano le articolazioni coinvolte.

Riposati quando senti fastidio. Seduta o in piedi, assumi una postura corretta. Se è necessario, diminuisci il carico con poggia-polsi o poggia-piedi.

Non fai sport?

Se non fai del movimento, la muscolatura che sostiene le articolazioni si indebolisce ed espone maggiormente queste ultime al deterioramento.

Lo sport a basso impatto (nuoto o footing) previene l’usura delle cartilagini, ma quello ad alto impatto, come la corsa, può produrre l’effetto opposto.

La tua dieta è povera di vitamine C e D?

L’azione antiossidante della vitamina C ha effetti benefici sulle cartilagini, come è ormai accertato. La D protegge dall’osteoporosi, malattia associata all’artrosi.

Assumere cibi ricchi di vitamina C e prendere il sole con moderazione (il 90% della vitamina D si attiva grazie ai raggi solari) rinforza le articolazioni.

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