Evita così le complicanze della bronchite

Può insorgere durante il tipico raffreddore invernale, con tosse, muco, sibili e necessita del trattamento adeguato se si vogliono evitare complicanze più serie.

La bronchite insorge quasi sempre durante un raffreddore o un’influenza. La principale caratteristica è la presenza di tosse, che può essere produttiva (con presenza di muco) o secca (non produttiva e irritante) e che solitamente peggiora di notte. Generalmente nella bronchite acuta l’infiammazione è scatenata da un virus che ha già colpito laringe e trachea, e si estende ai bronchi.

I segni che indicano la presenza

  • Respiro sibilante. La prima cosa che si può notare è che la tosse è accompagnata da sibili nel petto.
  • Affaticamento. È comune sentire che manca l’aria al minimo sforzo, la cosiddetta dispnea, ovvero la difficoltà a respirare normalmente.
  • Mal di gola, febbre. Può essere confusa con una forte malattia da raffreddamento, perché non è raro che compaiano sintomi propri di questo disturbo come mal di gola, congestione nasale e febbricola.
  • La tosse può risultare di tipo molesto e costante, causando dolore toracico e stanchezza, dato che è anche difficile riposare.

Le cause della bronchite

  • Nella maggioranza dei casi (ovvero quasi sempre) la bronchite è provocata da un virus.
  • Il tipo di virus.I virus più frequenti sono quelli comuni del raffreddore e dell’influenza. Alcune volte si può instaurare una sovrainfezione batterica.
  • Il fumo di sigaretta la favorisce, così come l’inquinamento e sostanze tossiche e una scarsa igiene personale e domestica.
  • È necessario che gli ambienti domestici e lavorativi siano umidificati. In tutti i casi è importante osservare regole di igiene e per prima cosa lavare bene e con frequenza le mani.

Come si trasmette la bronchite?

Normalmente sono i virus del raffreddore e dell’influenza a causare la bronchite, pertanto la forma di contagio è la stessa: tramite aria se il malato tossisce vicino a noi o ci dà la mano senza averla prima lavata bene e poi veniamo a contatto con le nostre mucose senza rendercene conto. Per questo l’igiene è fondamentale per evitare il contagio.

Sai come agisce sui bronchi?

La nostra trachea si divide nel suo tratto finale in due parti, che sono i bronchi, gli organi che devono portare l’aria ai polmoni.
Se i bronchi si infettano si infiamma l’albero bronchiale, provocando aumento del muco che ostacola il passaggio dell’aria e dando luogo ai sintomi respiratori.
Se l’infiammazione si prolunga nel tempo o è ricorrente parliamo di bronchite cronica. Se invece è occasionale e dura poco tempo si tratta di bronchite acuta.

Quando serve urgentemente il medico?

La bronchite solitamente si risolve in un paio di settimane senza ulteriori problemi e assumendo dei farmaci per alleviare i sintomi, ma ci sono alcuni segni che possono indicare un problema più grave, pertanto in questi casi vai subito dal medico.

Se hai la febbre alta o che dura più di 3-4 giorni, dolore al petto, difficoltà respiratoria, muco giallastro o con sangue, i sintomi durano più di sue settimane o hai una malattia polmonare come una broncopatia cronico ostruttiva vai dal medico per escludere la presenza di una polmonite.

Sapevi che i fumatori hanno un maggior rischio di soffrire di bronchite cronica. Una volta cronicizzata non c’è cura; si possono solo alleviare i sintomi e, ovviamente, si deve smettere di fumare.

Che tipo di esami può prescrivere il medico?

All’inizio, per diagnosticare la bronchite basta valutare i sintomi clinici del malato e fare un semplice esame.

Il medico per prima cosa compie una visita e ausculta i polmoni con un fonendoscopio. In caso di bronchite il respiro si percepisce in modo diverso da quello di una persona sana. Si ricorre ad analisi di laboratorio solo se si sospetta una polmonite (infezione del polmone che può essere prodotta da virus come quello dell’influenza o batteri come lo pneumococco).

In questi casi il medico può prescrivere una coltura dell’espettorato, una spirometria o misurare la saturazione di ossigeno, esami utili per diagnosticare la polmonite, ma non per la bronchite. Lo stesso vale per la radiografia del torace. In caso di tachicardia si ricorre ad altri tipi di esami per scartare la presenza di altri tipi di disturbi.

Come prevenirla o alleviare i sintomi se è già in atto?

Cosa fare per prevenirla

  • Il rischio di bronchite aumenta se hai avuto un’infezione respiratoria recente o se sei asmatica.
  • Come in ogni infezione virale la prima cosa da fare è evitare il contagio con un’adeguata igiene delle mani ed evitando il contatto con soggetti affetti.
  • È favorita dagli ambienti umidi e freddi, ma il segreto è non fumare poiché aumenta di molto il rischio.
  • Vaccinarsi contro l’influenza può essere d’aiuto, ma solo se il medico ritiene opportuno.

Se sei già contagiato/a

  • Una volta diagnosticata la bronchite, la principale precauzione è quella di smettere di fumare ed evitare tutti gli ambienti secchi o inquinati.
  • Bere molti liquidi (acqua, infusi, brodi fatti in casa) è molto utile perché aiuta a eliminare il muco. Gli umidificatori a vapore combattono la secchezza eccessiva delle vie aeree.

Antibiotici? Sconsigliati

Solo in caso di sospetta sovrainfezione batterica sono indicati gli antibiotici. Pertanto, se li prendi di tua iniziativa l’unica cosa che otterrai è la resistenza batterica; cosicché non saranno più efficaci quando ne avrai davvero bisogno. Devono essere assunti esclusivamente sotto prescrizione medica.

Cosa il medico può prescrivere per ridurre il fastidio

I broncodilatatori possono alleviare i sintomi in caso di ostruzione aerea. Anche analgesici, antipiretici, decongestionanti nasali e mucolitici possono essere utili per ridurre i sintomi. A volte la bronchite si può trattare con antivirali, ma si è visto che non apportano grandi benefici. Anche se la bronchite acuta migliora in due settimane, la tosse può durare più a lungo dopo che si è curata l’infezione, pertanto non ci si deve allarmare a meno che questa non peggiori.

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